F R A T T A G L I E
numero 7
16. L’abbracciarsi degli opposti nella pluralità delle
maschere (personae in latino) e nella coesistenza delle diverse prospettiva è
stata una delle più grandi intuizioni dello “psicologo” Nietzsche. (…) Non
adagiarti nelle convinzioni acquisite, nelle credenze condivise, non cercare la
tranquillità, ma esplora, sperimenta il mondo sconosciuto che si estende
davanti a te. “Diventa ciò che sei” a costo di abbandonare parti morte o
inutili di te, incrostazioni di fede, idee e pregiudizi che hai fatto tuoi ma che
non ti appartengono davvero. E quando trovi te stesso, ricorda che sarà bene di
tanto in tanto cercare di perderti, per poi ritrovarti. Così si succedono morti
e rinascite, abbattimenti e ricostruzioni, maschere che si sovrappongono e si
annullano.
Elisabetta Chicco Vitzizzai, Nietzsche Psicologia di un
enigma, Castelvecchio, Roma, 2017, pag. 84
17. I biologi sostengono che il nostro mondo mentale ed
emotivo è governato da meccanismi biochimici formatisi in milioni di anni di
evoluzione. Al pari di tutti gli altri stati mentali il nostro benessere
soggettivo non è determinato da parametri esterni come lo stipendio, le
relazioni sociali o i diritti politici. E’ determinato invece da un complesso
sistema di nervi, neuroni, sinapsi e varie sostanze biochimiche come la
serotonina, la dopamina e l’ossitocina. Nessuno diventa felice per aver vinto
la lotteria, comprato una casa, ottenuto una promozione, aver trovato il vero
amore. L’individuo è reso felice in virtù di una sola cosa: le sensazioni di
piacere del nostro corpo.
Yuval Noah Harari, Sapiens-Da animali a dèi, Bompiani,
pag. 479
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