lunedì 25 settembre 2017

CATALUNYA


Informazioni e riflessioni pertinenti sul problema Catalogna di chi sa, il prof. GIOVANNI CUTOLO ( Membro del CDN del Partito del Sud e Responsabile Spagna del partito)

CATALUNYA

 

in considerazione dello show di malinformazione per ignoranza e/o per malafede, mi faccio reporter e racconto come la vedo :

Quello che sta succedendo rappresenta l’ennesima prova che la memoria collettiva non è effimera come quella individuale.
C’è un arco metallico affacciato sulla piazzetta, a fianco della Cattedrale del Mare, a sostenere una fiamma sempiterna.
Quella fiamma serve a ricordare ai catalani che l’11 settembre 1714 gli spagnoli li sconfissero privandoli dell’indipendenza.
Da allora ogni 11 di settembre si celebra la “Diada”,  la Festa nazionale della Catalunya .
Da 303 anni questa festa si celebra a ricordare la data di una sconfitta! Dove in genere la festa nazionale celebra una vittoria.
Su quella sconfitta, dopo il 1714 gli spagnoli legittimarono le leggi della nuova legalità che nella sostanza, pur con qualche modifica, è ancora vigente.
Da allora i catalani si battono e si sono battuti duramente prima, durante e dopo la Guerra Civile 1936-39.
Alla morte di Franco i catalani tentarono di ottenere una maggiore autonomia, ma il loro problema passò in secondo piano a fronte della necessità di ricostruire il paese democraticamente dopo 38 anni di buia dittatura.
Tutti i governi succedutisi dalle elezioni del 1978 in poi, socialisti (Gonzales, Zapatero) prima e popolari (Aznar, Rajoi) poi, hanno eluso il problema rinviandone la soluzione con varie scuse (la crisi dell’ETA nel paese basco, la crisi economica, ecc).
D’altro canto, i governanti della Catalunya invece di spingere si accontentavano di mungere al meglio delle convenienze, non escluse quelle loro personali (Jordi Pujol un conservatore simil-democristiano che è stato capo del Governo per 23 anni, è stato processato e condannato per aver rubato decine di centinaia di milioni di Euro). Nei fatti si accomodarono su di una relativa autonomia.
Di qui l’alzata di scudi e l’insubordinazione del Governo catalano attuale, composto da una larga maggioranza indipendentista ma composita che unisce sinistra, centro e destra sotto la bandiera indipendentista.
Nella consultazione del 2014 in un Referendum i cui quesiti erano malformulati, metà degli aventi diritto non andò a votare e la maggioranza dei votanti si divise tra federalisti e indipendentisti. Io stimo che se si votasse oggi vincerebbero gli indipendentisti in tutta la Catalunya salvo che a Barcelona. Il paese è spaccato sull’indipendentismo e un federalismo tipo Svizzera o più blando tipo Germania potrebbe offrire la soluzione.
Cosa succederà?
Il 1 ottobre il popolo catalano scenderà in piazza (in effetti i più solleciti ci sono già e non solo a Barcelona) e voterà, sia pur senza garanzie formali, in una votazione che comunque avrà un elevato valore simbolico e politico. Dal 2 ottobre i partiti dovranno mettersi al tavolo per cercare un accordo sul cambio della Costituzione, cosa sulla quale si dicono tutti d’accordo salvo i popolari (in Spagna il PP Partito Popolare è un partito di destra, in parte fatto da nostalgici di Franco e in parte da democristiani non progressisti). Fino ad ora il governo Rajoi ha pervicacemente difeso la bizzarra tesi che a decidere sull’indipendenza della Catalunya debbano essere chiamati a votare gli spagnoli tutti e non solo i catalani.

Voilà, questo è quanto e la vita continua.

Giovanni Cutolo
(Responsabile Spagna Partito del Sud e Membro del CDN)




venerdì 22 settembre 2017

ll Partito del Sud si prepara alle prossime elezioni politiche nazionali!


ll Partito del Sud si prepara alle prossime elezioni politiche nazionali. Unisciti a noi per dotare il #Sud di propri liberi rappresentanti.

Contattaci in pvt su questa pagina fan o via mail a info@partitodelsud.eu


lunedì 11 settembre 2017

Comunicato Stampa Partito del Sud Sicilia





PARTITO DEL SUD SICILIA Meridionalisti Progressisti 


COMUNICATO STAMPA 

Domenica 10 Settembre si è svolta l’assemblea dei partiti e movimenti della sinistra Siciliana a cui ha aderito il Partito del Sud. L’Assemblea ha ratificato all’unanimità, a seguito di un percorso democratico, la candidatura di Claudio Fava a presidente della regione Sicilia. Nel suo intervento finale Fava ha descritto alcune linee fondamentali del programma che proporrà per il riscatto della Sicilia, mettendo a primo posto la lotta contro la criminalità mafiosa. Inoltre ha ribadito di volere al suo fianco come vice-presidente Ottavio Navarra. Il partito del Sud Sicilia si ritiene soddisfatto del risultato dell’assemblea ed assieme ai compagni di “ Possibile” (di cui è leader nazionale Giuseppe Civati) parteciperà alla stesura del programma elettorale. Finalmente in Sicilia abbiamo una sinistra unita e compatta che si batterà per il riscatto socio-economico-culturale della regione e dei Siciliani. 

Palermo li, 11/09/2017 Il coord. Regionale Maniscalco Giovanni Cell 3662393233

venerdì 8 settembre 2017

Il Partito del Sud si riorganizza in Sicilia con Giovanni Maniscalco, nuovo Coordinatore Regionale




Comunicato

Dopo le dimissioni nei mesi scorsi di Armando Melodia, a cui va il ringraziamento del Partito per il lavoro svolto, il Partito del Sud in Sicilia riparte di slancio con la nomina a nuovo Coordinatore Regionale di Giovanni Maniscalco.

Giovanni Maniscalco, che ha già ricoperto lo stesso incarico per il Partito fino al 2014, conosciuto per l'attività nel mondo sindacale e l'impegno nel sociale, è un dipendente del Ministero dell' Interno presso la Questura di Palermo.

Viste le già note attinenze di competenza e professionali legate ai prossimi importanti impegni ed iniziative che verranno affrontate in Sicilia dal Partito e la lunga militanza ed esperienza politica ed organizzativa, il nuovo Coord. Regionale del Partito del Sud in Sicilia avrà ampia delega sulla nomina di una struttura organizzativa di collaborazione sui territori.

Email per contatti: partitodelsud.siciliano@gmail.com


Comunicato Stampa

martedì 15 agosto 2017

Accadde il 14 Agosto 1861...


#Accaddeoggi-14 agosto 1861: strage Pontelandolfo e Casalduni.




Il 14 agosto del 1861 nelle città di Pontelandolfo e Casalduni, in provincia di Benevento, si diede vita ad una strage di rappresaglia militare che registrò un numero imprecisato di morti, un centinaio secondo la storiografia ufficiale, secondo altre stime invece circa 400 o 900, forse oltre mille. Un vero e proprio massacro che venne scatenato per rivendicare l’attacco dell’11 agosto dello stesso anno in cui furono uccisi da briganti e contadini del posto 45 militari dell’esercito unitario arrivati in città per ristabilire l’ordine pubblico e porre fine alle ribellioni popolari.
Quello del 14 agosto fu un brutale eccidio ordinato dal generale Enrico Cialdini alcolonnello Negri il quale all’alba scatenò l’inferno: “Li voglio tutti morti! Sono tutti contadini e nemici dei Savoia, nemici del Piemonte, dei bersaglieri e del mondo. Morte ai cafoni, morte a questi terroni figli di puttana, non voglio testimoni, diremo che sono stati i briganti”.
Alcuni inquietanti particolari si possono leggere nel racconto del bersagliere Carlo Margolfo“Al mattino del giorno 14 riceviamo l’ordine superiore di entrare a Pontelandolfo, fucilare gli abitanti, meno le donne e gli infermi ed incendiarlo. Entrammo nel paese, subito abbiamo incominciato a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava; indi il soldato saccheggiava, ed infine ne abbiamo dato l’incendio al paese. Non si poteva stare d’intorno per il gran calore, e quale rumore facevano quei poveri diavoli cui la sorte era di morire abbrustoliti o sotto le rovine delle case. Noi invece durante l’incendio avevamo di tutto: pollastri, pane, vino e capponi, niente mancava…Casalduni fu l’obiettivo del maggiore Melegari. I pochi che erano rimasti si chiusero in casa, ed i bersaglieri corsero per vie e vicoli, sfondarono le porte. Chi usciva di casa veniva colpito con le baionette, chi scappava veniva preso a fucilate. Furono tre ore di fuoco, dalle case venivano portate fuori le cose migliori, i bersaglieri ne riempivano gli zaini, il fuoco crepitava”.

sabato 12 agosto 2017

Il MEMORANDUM di Leuvian "prevacanze e monotematico"...

      

      



Il MEMORANDUM  

di  Leuvian


Preferiamo Marcos..fazzoletto, nessun personalismo strumentale, azione ed idee…anzicchè immagine da vendere e “cappelli” su situazioni ed iniziative…

* Preferiamo sostenere perché abbiamo scelto e non perché “abbiamo votato il meno peggio…”

* Preferiamo sostenere le donne perché abbiano pari diritti e opportunità e non privilegi.

* Preferiamo si scelga per competenza e non per età e eventuale avvenenza.

* Preferiamo uscire, se è il caso, dalla stessa porta da dove ci hanno fatto entrare.

* Preferiamo protestare ”de visu” e non alle spalle.

* Preferiamo si lavori su incarichi precisi, non riconducendo strumentalmente tutto al proprio orto, solo per dimostrare un presenzialismo ed un impegno non attinente.

* Preferiamo concessione di pari opportunità su un impegno assunto.

* Preferiamo rispetto ancor prima d’opportunità politiche!