domenica 19 febbraio 2017

Report Partito del Sud al Congresso di Sinistra Italiana a Rimini








Una rappresentanza del Partito del Sud guidata dal Presidente Nazionale Natale Cuccurese ha partecipato ieri, nella giornata di Sabato 18 Febbraio 2017,invitata ufficialmente dalla Segreteria di Sinistra Italiana al congresso costituente del loro nuovo soggetto politico
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Folta partecipazione di pubblico, fra iscritti ed ospiti,con interventi particolarmente apprezzati e applauditi come quello del leader storico Nicky Vendola, del candidato segretario Nicola Fratoianni, di Michele Emiliano accolto con entusiasmo, ed alcuni ospiti stranieri come quello del ministro del governo greco Yannis Bournous dei nostri amici di Syriza e stamani anche quello del sindaco di Napoli Luigi de Magistris molto apprezzato!

Il Partito del Sud ha avuto modo d’incontrare delegati della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, con noi già in rapporto da tempo e da loro ospitati nella loro sede nazionale di Roma, con cui prosegue il confronto e la verifica di possibili e prossime collaborazioni ed ipotesi d’alleanze, che proseguirà con altri incontri programmati a breve. Altresì incontro con Michele Emiliano con cui è confermato e rinsaldato il rapporto preferenziale a noi riservato in qualità di rappresentanti riconosciuti del meridionalismo progressista, e con i nostri amici e sodali di Syriza, attenti e partecipi al percorso del Partito del Sud con spirito molto collaborativo
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Con impegno sempre concreto, con prossimi e importanti appuntamenti proseguirà l’opera del Partito del Sud per dare rappresentatività politica al Sud,per le sue ragioni e diritti, nell’ambito di confronti e collaborazioni che hanno come riferimento valori come quelli di Antonio Gramsci in cui il nostro partito si riconosce!

Il Partito del Sud

mercoledì 15 febbraio 2017

Il Partito del Sud a Rimini per il Congresso di Sinistra Italiana





COMUNICATO STAMPA

Il Partito del Sud a Rimini per il Congresso di Sinistra Italiana


Il Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti sarà parte attiva al Congresso di Sinistra Italiana che si terrà a Rimini i giorni 17, 18 e 19 Febbraio 2016. Invitata ufficialmente, una delegazione del Partito del Sud porterà all’attenzione del Congresso le ragioni del proprio meridionalismo progressista, nazionale ed europeo, in una costituenda forza di vera sinistra, con l’augurio che questo possa essere l’inizio di un grande cammino collettivo.


Partito del Sud- Segreteria Nazionale Organizzativa



Per informazioni:

Iolanda Siracusano
Responsabile Ufficio Stampa
ufficiostampa.pdelsud@virgilio.it
mob. 3481640030

mercoledì 8 febbraio 2017

L'estremismo malattia infantile del meridionalismo - di E. Riccio


Una degli scritti di Lenin, che è diventato anche una delle sue più famose citazioni, “l’estremismo, malattia infantile del comunismo”, scritta nei primi decenni del secolo scorso e recentemente ripubblicata, può essere facilmente parafrasata ed applicarsi oggi al meridionalismo, dopo circa un secolo sembra essere ancora molto attuale, purtroppo,  per il meridionalismo ed in generale, purtroppo, anche talvolta per la politica italiana di sinistra.

Per non fare lo stesso errore che si fa spesso, con delle etichette che confondono  perché ognuno gli da il suo significato e poi magari si discute inutilmente per ore sulla terminologia, definiamo inizialmente il “meridionalismo” come quel magma che ribolle al Sud, oramai da qualche anno, magari in forma un po’ confusa ma sicuramente come fenomeno in crescita. Se poi fino ad una decina di anni fa politicamente c’era il nulla, oggi si osserva un magma di passione, di ricerca ed orgoglio identitario e anche di rabbiosa rivalsa che vuole trasformarsi anche in proposta politica ed avere rappresentanza politica nelle istituzioni locali e nazionali, consapevoli che senza questa presenza ogni recriminazione resta vana e velleitaria. Questa voglia, che sicuramente è aumentata con la diffusione dei social network e soprattutto è andata in crescendo dopo anni di propaganda leghista e diffusione di stereotipi razzisti anti-meridionale. Un processo che è partito senz’altro anche dalla revisione storica del cosiddetto “risorgimento”, oltre che da una perdurante colonizzazione economica e culturale che dura da più di 150 anni, proviamo ad analizzare però meglio il fenomeno e fare dei ragionamenti per trarre delle conclusioni semplici, visto che frequento oramai da una decina d’anni l’ambiente e conosco quindi oramai molto bene meccanismi ed alcuni personaggi.
Iniziamo con un primo chiarimento e facendo svanire una prima grande illusione, da anni si prova a riunire un “fronte meridionalista”, ma l’esperienza ci insegna che non è assolutamente possibile un’aggregazione che unisca tutti a partire solo dalla “verità storica” e di una generica e confusa difesa del Sud, se si vuole avere un minimo di serietà, credibilità e soprattutto possibilità di organizzazione e crescita, non si può che accompagnarli senza prescindere da valori di base condivisi, per noi del Partito del Sud sono quelli progressisti con il conseguente rifiuto di ogni ideologia razzista o fascista. Inoltre siamo lontanissimi da nostalgie identitarie o nazionaliste di tipo ultra-cattoliche che utilizzano termini e concetti ottocenteschi e vagheggiano impossibili ritorni al passato, infine non crediamo all’opzione indipendentista, cioè consideriamo l’indipendentismo subito (con il solito problema, la mai risolta ed eterna discussione se riferirlo solo alla parte continentale o anche alla Sicilia che ha delle sue peculiarità storiche e culturali…) assolutamente irrealizzabile e velleitario oggi, lontanissimo dalle masse meridionali e dai loro bisogni prioritari e soprattutto da ogni possibilità pratica di conseguirlo, ovviamente con metodi democratici e pacifici, a prescindere se poi davvero convenga e abbia senso dividere i meridionali rimasti al di sotto del Tronto con quelli, e sono tanti, che per lavoro sono emigrati al centro-nord…ha davvero senso? Già oggi hanno poco senso i confini nazionali, nonostante le nuove ondate xenofobe, nazionaliste e anti-europeiste pensano di tornarci agitando spettri, paure e cavalcando la (giusta) rabbia sociale…figuriamoci l’idea di mettere nuovi confini all’interno della penisola…per noi ha più senso un cammino di autonomia e di federalismo solidale, nella prospettiva di macro-regioni autonome che resteranno in Italia ed in Europa, ovviamente sperando in un’altra Italia ed un’altra Europa…ma volente o nolente siamo in questa posizione geografica, non su Marte o su Base Alpha sulla Luna.

Fatte queste premesse, per chi come noi cerca la strada politica, che significa presentarsi alle elezioni e crescere nei consenti e quindi anche cercare alleanze compatibili con i propri valori e i propri programmi, non solo sparare proclami e litanie in rete, a noi interessa un’aggregazione progressista, che sia alternativa sia ai partiti neo-liberisti compreso l’attuale PD di Renzi, sia alla destra lepenista di Salvini e Meloni con la resurrezione o meno della figura imbalsamata di Berlusconi ed anche alternativa alla demagogia “ne’ destra ne’ sinistra” del Movimento Cinque Stelle (che poi per costituzione e regole interne non fa alleanze e quindi non vedo che possibilità di aggregazione ci potrebbero essere, lascio il dilemma a certi pensatori del nostro mondo che aspirano a fare i Grillo di serie B o C…). Il nostro discorso neo-meridionalista, è sulle orme e segue le lezioni dei classici meridionalisti, i primi che parlarono di colonizzazione del Mezzogiorno e di “conquista regia” al posto di Unità d’Italia, personaggi come Gramsci, Salvemini, Dorso etc etc…quindi per noi con questi padri spirituali il “vero meridionalismo” non può che collocarsi in un ambito progressista, per il nostro Sud e per tutti i Sud del mondo. Il resto per noi è generico “sudismo” di accatto ed altre insalate miste condite male alle quali non siamo più interessati, abbiamo tra l’altro poco tempo a disposizione visto che non viviamo di politica, che per noi è impegno, passione civile, sacrificio personale di denaro e soprattutto di tempo, quindi non possiamo proseguire, ancora, con riunioni e tentativi inutili quando non ci sono dei presupposti di base.
C’è chi questo discorso non lo vuole capire perché tutti pronti a fare le rivoluzioni da dietro al PC, chi gli da fastidio perché hanno dei valori di base destrorsi o addirittura fascisti, hanno la fissa dei “comunisti” come i peggiori maccartisti americani degli anni ’50 del secolo scorso o i vecchi tradizionalisti cattolici…Tralascio poi per pietà alcuni “personaggetti”, come direbbe il De Luca-Crozza,  che hanno pure fatto del nostro movimento, per poi uscirne e diventare capetti del loro piccolo movimento scissionista e che hanno il coraggio di parlare di settarismo e protagonismo per noi…in genere non sono che dei semplici accattoni e mistificatori, rivoluzionari a parole ma poi pronti a vendersi per un piatto di lenticchie al primo partito tradizionale (alcuni ai vecchi democristiani alla Mastella o a provare sponde con i Lombardo o con i De Luca… o addirittura altri a flirtare anche con De Magistris,  che noi abbiamo appoggiato fin dal 2011 e per questo molti del nostro piccolo mondo antico per anni ci hanno accusato di essere “troppo di sinistra”!!!).
Un’altra  cosa paradossale è che alcuni dei rivoluzionari da tastiera del nostro mondo che strepitano “non siamo italiani”, ignorando che lo eravamo già prima del 1861 essendo italiani con identità napoletana o siciliana, tra l’altro spesso confondendo quindi esattamente come i “liberal-risorgimentali”  dell’800 i concetti di Stato e Nazione o talvolta quello di identità con quello di nazione, ricalcano esattamente questi schemi di divisionismo, settarismo, stupido protagonismo ed inutile narcisismo classici della politica italiana in generale. La battaglia “io sono più meridionalista di te” o, fate voi, “io sono più duosiciliano di te”, “io sono più napolitano” di te,  a me non interessa più e non riesce ad appassionarmi, soprattutto credo che non interessi alla maggioranza del nostro popolo che vorrebbe più pragmatismo e più azioni concrete per il riscatto della nostra terra piuttosto che lunghissime disquisizioni sui termini e sul sesso degli angeli, approfondite ed interminabili analisi senza però uno straccio di proposta e prospettiva concreta e non vaga per un futuro migliore. Non ne parleremo più ed ignoreremo sempre più polemiche e provocazioni d’ora in poi, abbiamo chiaramente affermato i nostri valori, la nostra linea e le nostre priorità, chi li condivide è benvenuto…altre strade non ci interessano, auguriamo buona fortuna a tutti e come si dice negli annunci…astenersi perditempo!

Detto questo sul meridionalismo, speriamo poi di non trovare questa sindrome infantile, ancora dopo circa un secolo, anche nella sinistra alternativa, per me e per noi del Partito del Sud c’è sicuramente nel paese molta voglia di sinistra vera e di programmi di giustizia sociale e difesa dei diritti con l’applicazione integrale della Costituzione, come ci ha insegnato anche il referendum di dicembre.
C’è bisogno di un’azione politica  di sinistra vera in Italia ed in Europa specialmente in una società sempre più post-industriale, infatti come aggravante della crisi attuale c’è da dire che con la rivoluzione digitale in atto diminuiranno complessivamente i posti di lavoro, infatti ci sono studi recenti che dicono che per uno nuovo che se ne crea ce ne saranno almeno dieci tradizionali che scompaiono. C’è bisogno quindi di più welfare e non di meno stato sociale, di reinventarsi il lavoro per gestire il tempo libero che aumenterà, di lavorare meno e lavorare tutti come si diceva negli anni ’60 e come dice anche oggi un sociologo come De Masi (Professore però mi permetto di aggiungere …che poi vanno pagati equamente tutti!!!). C’è bisogno di più diritti per i lavoratori e meno “flessibilità”, di politiche di beni comuni, di politiche di redistribuzione del reddito per far pagare di più a chi ha di più e di meno a chi ha di meno e di spostare di più la tassazione dal lavoro alla rendita, di limitare la finanza ed il suo strapotere, di opporsi e farla finita con le politiche europee di austerità ed anche di azioni più semplici, popolari e clamorose come quella di imporre per legge dei rapporti tra gli stipendi massimi e quelli minimi…quest’ultima cosa la diceva un pericolo “comunista” come Adriano Olivetti che parlava di un rapporto massimo di 1 a 10 o nella “rossa Svizzera” hanno recentemente proposto un referendum per un rapporto massimo di 1 a 12…può essere che oggi non c’è nessun leader della sinistra che ha il coraggio di proporre un rapporto massimo di 1 a 20???
C’è bisogno quindi soprattutto di ripartire dai più deboli, dalla classe media che si è impoverita sempre più negli ultimi anni, e parlando di povertà e lavoro non si può che ripartire da Sud dove la povertà è ancora più drammatica ed evidente così come la disoccupazione, giovanile e femminile soprattutto ma non solo. Mettere il rilancio del Sud tra le priorità vere di un’agenda politica progressista sarebbe anche una novità della sinistra italiana e farebbe parte naturalmente di un programma che ha come priorità quella di aiutare i più deboli e i più poveri. Quando diciamo queste cose negli incontri con altri compagni vediamo che vengono puntualmente apprezzate, ora speriamo che ci saranno anche dei passi avanti concreti in più per la formazione di questo schieramento progressista alternativo, che potrebbe far leva anche su alcune ottime esperienze che ora al Sud ci sono, come De Magistris ed Emiliano coi quali noi del Partito del Sud abbiamo da tempo ottimi rapporti di collaborazione. E speriamo che anche i vari gruppi della sinistra alternativa superino divisioni e contrasti, protagonismi, narcisismi vari…anche per loro è arrivato il momento di capire che la battaglia “io sono più comunista di te”, “io sono più a sinistra di te”, “io sono più duro e puro di te” non serve a niente, serve scegliere chiaramente gli obiettivi e le priorità politiche e programmatiche, farle capire alle masse con azioni e dichiarazioni semplici e non contorte. Questo se non si vuole lasciarle in preda alle derive populiste e destrorse dei “Lepenisti” e “Trumpisti” italiani che fiutano il vento ed italianamente cercano di correre sul nuovo carro del vincitore e paradossalmente, dopo essere stati per anni gli eredi del peggiore liberismo all’italiana, ora stanno cercando di rifarsi con la bandiera dell’anti-sistema, “anti-casta” e “anti-establishment”,  accompagnandole a retoriche anti-immigrazione e di difesa dei confini, spingendo quindi la guerra tra poveri e continuando a spargere ulteriormente paure e odio di cui non abbiamo proprio bisogno, così stanno purtroppo guadagnando consensi soprattutto nei quartieri più popolari e disagiati da troppo tempo un po’ abbandonati dalla sinistra….ovviamente per capire che la difesa dei più deboli poi sia tutta tattica e strumentale, basta leggere solo la proposta di “flat-tax” di Salvini, una tassa che appunto essendo flat e uguale per tutti ovviamente favorirebbe i più ricchi e non i più poveri, tra l’altro sarebbe in contrasto coi principi costituzionali.

Quindi avanti con il dialogo con una sinistra vera, spingendola sempre più a mettere il riscatto del Sud tra le sue priorità nell’agenda politica e, come ho detto a conclusione del mio intervento al recente incontro con i compagni dell’Altra Europa con Tsipras, citando uno dei nostri maestri preferiti, Antonio Gramsci e mettendo la sua frase in prima persona plurale: istruiamoci, avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza; agitiamoci, avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo ed organizziamoci, avremo bisogno di tutta la nostra forza!

Enzo Riccio

Segr. Org. Nazionale 
Partito del Sud

martedì 7 febbraio 2017

"Il Memorandum" di Leuvian....rubrica mensile



                    


 Il MEMORANDUM

di  Leuvian


* “Una bambina è arrivata in Serbia. A piedi, al freddo, dalla Macedonia. Non so se scappasse dalla guerra, dalla fame o dalla sete. So solo che è criminale non permettere a questa bambina di essere accolta e amata. Pensateci, quando parlate di loro, quando urlate con rabbia di chiudere le frontiere o issare muri, quando dite che non c'è posto per tutti. Perché nel frattempo, da una parte c'è una bambina con un piede rovinato dal freddo e dalla fatica e dall'altra pochi potenti che detengono il 90% delle nostre ricchezze. Io so da che parte stare. E voi?” (Marco Furfaro di Sinistra Italiana)

* “in alcuni casi tavoli e sedie non riescono a unire quello che manco la colla può!”

* “ancora c’è chi confonde autonomia e separatismo...studiare un po’ non guasterebbe!”

* ”sviluppo sostenibile? Civiltà ricche? Mi sono chiesto cosa succederebbe a questo pianeta se gli indiani avessero lo stesso numero di auto per famiglia che hanno i tedeschi!” (Pepe Mujica)
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* A.A.A. cercasi memoria: trasversalmente si sottolinea con orgoglio la differenza tra “movimento” e “partito”…fra i primi a dirlo fu Mussolini….contenti loro!

* Il giovane Nicola di Bari cantava "...paese mio che stai sulla collina..." Ovvero dal paese alla ribalta della città...Ma succede anche oggi…dal paese, passando x la collina (questa volta della città...) alla ribalta cittadina...in un'overdose discutibile di rappresentatività!

* "Ne conosco di persone oneste ma semplici e disinformate..e non per questo fanno i sindaci”


venerdì 3 febbraio 2017

Quelli andati via…



           Angelo Manna                                                            Lucio Barone


      Nicola Zitara                                                                     Pietro Golìa

di Andrea Balìa

L’elenco non è lungo..ma di sostanza!

Angelo Manna, Lucio Barone, Nicola Zitara….e Pietro Golìa. In ordine temporale di dipartita! Quattro uomini che si sono battuti per il Sud! Li ho conosciuti tutti..e qualcuno frequentato. Il primo, Angelo Manna, risale davvero a tanti anni fa. Allora suonavo, ed una sera si presentò Manna nel pubblico….facevamo swing,blues..ma a un certo punto eseguivamo un pezzo bello musicalmente e struggente..anche nel testo…”Stev’ ‘nu rre”,tratto dal film di Magni” ’O RRe”(con Giancarlo Giannini e Ornella Muti),di cui era colonna sonora. Nasceva il tutto dall’amore in sé per il pezzo e da un inizio di curiosità circa la vera storia del nostro Sud. A fine serata lui s’avvicinò….ci conoscemmo e ci chiese incuriosito della nostra scelta di quel pezzo. Chiacchierata simpatica mai dimenticata. Per chi non sa Angelo Manna era amante e studioso della storia del Sud,ed usava, in quel di Gaeta, unirsi in discussioni e progetti politici con Antonio Ciano (Presidente onorario del Partito del Sud),Lucio Barone e Cosmo Ciaramaglia, questi ultimi due anche loro dipartiti. Manna,giornalista, conduceva sulla telelibera napoletana Canale 21 un suo programma ”Il tormentone”, in cui con piglio aggressivo elencava storia e torti subiti dal Sud. Riuscì a diventare parlamentare, facendosi e leggere nelle fila dell’allora M.S.I. Ma a lui interessava poco che partito fosse (per giunta iperitalianista, oltre che di destra).Gli premeva solo che qualcuno gli desse l’opportunità per arrivare là per chiedere un’interpellanza parlamentare in cui dire il suo pensiero. Cosa che fece lasciando alla storia un’interpellanza ancora ritrovabile, almeno come testo, in cui vomitò con eloquio colto e puntuale ma anche con termini pesantissimi come ”il protobeccaio Cavour” gli eventi subiti dal Sud nel corso dell’unità d’Italia. Il tutto avvenne tra la disperazione dei suoi colleghi e capogruppo del M.S.I, che trovavano la cosa non in linea col loro nazionalismo destrorso. E infatti lo espulsero dal partito, ma lui era riuscito nel suo intento. Lucio Barone era altresì un signore tranquillo, a modo, quello che si dice una brava persona, ma affascinato e preso da un’ipotesi di riscatto del Sud. D’estrazione centrista, diremmo democristiana, originario di Cava dei Tirreni(Salerno) arrivò infine a candidarsi come sindaco di Napoli, con una sua lista ”Alleanza Meridionale”, che non ebbe la fortuna di imporsi ma dette fra i primi visibilità a un pensiero meridionalista. Noi,all’epoca,giovani meridionalisti alle prime armi,acerbi in politica, lo aiutammo nell’impresa. Resta il ricordo del suo garbo e della sua cordialità. Passando invece a Nicola Zitara parliamo d’un personaggio di forte spessore e preparazione, marxista, calabrese residente in quel di Siderno (Rc). Professore, autore di vari testi, studi e pubblicazioni librarie, con analisi economiche approfondite. Affascinato dai suoi scritti lo contattai, iniziando un rapporto di contatti prevalentemente epistolari durato anni. Mi rispondeva su carta pergamenata con lettere scritte a mano, rigorosamente con penna stilografica. Sognava l’indipendenza del Sud, conservo la tessera n°1 del suo movimento che sognava di far nascere e la sua lettera di complimenti per la mia pronta adesione. Con gli anni maturò la necessità che il Sud fosse più giusto tentare di ridargli diritti e dignità in una visione unitaria, e infatti l’ultima sua lettera m’esortava a procedere in tal senso. Per chiudere Pietro Golia, scomparso in questi giorni. Giornalista ed editore con la sua casa editrice ”Controcorrente”a dar lustro ad un’imprenditoria meridionale. Tanti libri sul Sud e la sua vera storia. Uomo intelligente, di cultura estesa e di grande onestà intellettuale. Tant’è che nonostante agli antipodi (aveva estrazioni politiche di destra) dal posizionamento politico del Partito del Sud, incuriosito dal nostro procedere, ci propose d’editare a sue spese un nostro libro “Con il Sud si riparte”(scritto a più mani, con la prefazione di Luigi de Magistris e l’introduzione di Michele Emiliano). Prodotto, al di là del contenuto, di qualità con carta Fedrigoni e distribuito in tutt’Italia nel circuito Mondadori. Nacque una bella amicizia,con una sua stima crescente per noi che non lesinava d’esternarci. Così come il rituale d’incontrarlo almeno una volta a settimana, sino a pochi giorni fa,dove esigeva riflessioni e ipotesi di progetti futuri insieme.

Insomma quattro grandi uomini, al servizio del Sud,che la sorte benigna ha fatto sì conoscessi e incontrassi dando un ulteriore senso al personale percorso culturale e politico
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Grazie maestri!

Andrea Balìa 

mercoledì 1 febbraio 2017

Pietro Golìa non c'è più!



Purtroppo è vero! Il nostro amico ed editore Pietro Golìa non c'è più! Persona di raffinata intelligenza, cultura ed onestà intellettuale,tant'è che pur di provenienza politica ai nostri antipodi ci offrì d'editare un libro del Partito del Sud, ovvero il nostro "Con il Sud si riparte" con la sua casa editrice "Controcorrente". Era nata una vera amicizia e non lesinava mai d'esternarci la sua stima con incoraggiamenti a proseguire il nostro impegno politico.
Ci lascia un amico ed un editore, fra i pochi, coraggiosi del Sud!
Ciao caro amico...riposa in pace!

Il Partito del Sud